L’alveare
I favi compongono un alveare naturale, che di norma si trova sotto i rami o nell’incavo di un tronco.
Il favo è composto da tante celle esagonali che sono costruite con la cera prodotta da speciali ghiandole che le api hanno sull’addome.
Le celle fungono da “dispensa”, all’interno della quale è possibile conservare miele e polline o come in una “culla” in cui allevare le larve (i piccoli delle api).
In entrambi i casi, le celle vengono sigillate dalle api con un sottile tappo di cera: l’opercolo.
L’arnia
Gli apicoltori costruiscono e donano alle api una casa che si chiama “arnia razionale”. Ogni arnia contiene diversi telai, ognuno dei quali svolge la funzione di un favo.
Il telaio, infatti, è composto da una struttura in legno (una cornice) e da un sottile foglio di cera su cui le api costruiscono le celle.
L’arnia si divide in due parti:
- il nido è il luogo in cui la colonia alleva le larve e conserva le riserve di miele e polline per il periodo invernale
- il melario è la parte mobile dell’arnia dove le api immagazzinano il miele nei telai quando il nido è pieno.
Gli apicoltori estraggono quindi dal melario il miele senza arrecare sofferenza o disturbare la comunità delle api che risiede nel nido. Durante l’anno il compito dell’apicoltore è quello di controllare periodicamente gli alveari, monitorando le scorte di miele nel nido, lo stato di salute della famiglia e le attività svolte dalla regina.
La sciamatura
La sciamatura è il modo con le api si riproducono.
Una nuova colonia nasce quando l'ape regina lascia la colonia con un folto numero di api operaie. Questo sciame è detto “primario” ed è formato dalla vecchia regina. Qualora vi siano più api vergini nella famiglia rimasta, è possibile una nuova sciamatura detta “secondaria” che potrebbe essere seguita da una molto più rara sciamatura terziaria ecc. La sciamatura naturale è un fenomeno prevalentemente primaverile, che in genere dura due o tre settimane in base alle condizioni locali. Occasionalmente possono però verificarsi sciamature fuori periodo, anche in stagione inoltrata, di solito causate da problemi sanitari della regina.